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Saint-Lambert, Jean-François de.

Poeta e letterato francese. Nacque da famiglia nobile e studiò presso i Gesuiti, iniziando la sua attività letteraria con un'Ode all'Eucarestia. Ben presto, tuttavia, intraprese la carriera militare e si inserì nella vita mondana del tempo, ottenendo grandi successi per lo spirito brillante e per i suoi versi graziosi e leggeri. L'Epistola a Chloé lo introdusse alla corte di Stanislao, allora sovrano di Lorena, dove conobbe la marchesa di Châtelet; con lei intrecciò una relazione sentimentale, che si interruppe solo alla morte della marchesa nel dare alla luce il figlio di S. A Parigi entrò in contatto con i redattori dell'Enciclopedia, che gli affidarono la compilazione di numerose voci. Orientatosi ad una produzione poetica di carattere didascalico che, se pur assai povera e poco originale nei contenuti, risulta ancora oggi piacevole per la vivacità e la grazia del tono e l'indubbia abilità stilistica, pubblicò: la commedia-balletto Feste di Amore e di Imene (1756), la Raccolta di piccoli componimenti in versi (1759) e il poemetto Le stagioni (1796), considerato il suo capolavoro. Di minore rilevanza sono forse i suoi saggi filosofici che, pur privi di originalità di pensiero, documentano tuttavia le tendenze più diffuse del tempo. Divenuto membro dell'Accademia di Francia, allo scoppio della Rivoluzione si ritirò nei dintorni di Parigi, attendendo alla stesura delle sue Opere filosofiche (1797-1801). Negli ultimi anni della sua vita pubblicò infine un saggio di ispirazione illuminista, che conserva ancora qualche pregio, i Principi di morale presso tutte le nazioni o Il catechismo universale (Nancy 1716 - Parigi 1803).